Topolinia è dovunque, i topolini anche. Lo stesso per i topoloni che stanno al governo e per i loro elettori fessacchiotti che continuano a votarli. Questo blog racconta le loro gesta.

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sabato 14 maggio 2011

TOPOLINIA: CREPE


Pericolose smagliature nella sceneggiata topolese
Una nullità dimette l’altra

crepe3 Così come a Paperonia le cose cominciano a non andare più così lisce come da troppo tempo accadeva, anche a Topolinia si colgono segni di risveglio e pericolosi scricchiolii nella già fragile impalcatura del potere locale.
Preceduto dalle solite illazioni e pettegolezzi, il topocapo – amabilmente definito “Sua Nullità” a testimoniarne insieme la capacità di lavoro e la vocazione al comando regale, anche se con metodi non sempre urbani e limpidi - ha fatto fuori una delle sue collaboratrici topoline di cui mi ero occupato da poco. Non me ne ero occupato prima perché mi ero dimenticato che esistesse, invece era solo impegnata ad fare di tutto per lasciare traccia del suo passaggio (e degli emolumenti incassati) nel Municipio di Topolina.
Sarà la storia a dire se ce l’ha fatta, certo il siluramento l’ha resa meno inutile.

Avrebbe, pare, dovuto occuparsi del personale dei topodipendenti della città, ma Sua Nullità non ne era soddisfatto: infatti, avendo assegnato alla Mangiatoia Spa tutte le attività che potevano motivare i dipendenti, essi non sono particolarmente solerti e pronti ad adorare lui e la sua corte, cominciano ad accorgersene anche i cittadini. Se ne accorgono anche Faccia da Bambi (che oramai parla con lingua biforcuta del suo sindaco, giusto per non smentirsi e non fare differenze con quello di prima, il suo miracolatore) e il Topo Gigi, già rassegnato a consumare le ultime cartucce per parare i colpi dei clienti del suo capo e ridimensionare i danni delle sue sparate, a cominciare dal municipio nel parco: incarico lucroso ad amici, articolone sul giornale, smentita forse, negazione di aver mai fatto qualcosa del genere.

Così adesso dei dipendenti se ne occuperà direttamente Sua Nullità, amabilmente assistito da cortigiani e cortigiane che già molto bene hanno fatto in questi anni, alcuni ex sindacalisti, come nella migliore tradizione post comunista, altre importate per l’occasione. Se i suoi topolini glielo permetteranno, naturalmente, e non è detto che sarà così.

Perché oramai a Topolinia c’è un’aria da fine dell’impero che consola: gente che accoltella il migliore amico perché qualcuno gli ha promesso un posto al sole al prossimo giro, nemici storici tornati improvvisamente amici di formaggio, alleanze politiche che nascono e muoiono nello spazio di un mattino. Topolin che fa finta di contare qualcosa e scrive cavolate quando il suo burattinaio lo lascia un po’ tranquillo, ricatti e ricattini in coerenza con lo stile oramai novennale imposto da Sua Nullità e volentieri adottato dai sedicenti democratici.

E poi un convitato di pietra.

Pippo

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