Topolinia è dovunque, i topolini anche. Lo stesso per i topoloni che stanno al governo e per i loro elettori fessacchiotti che continuano a votarli. Questo blog racconta le loro gesta.

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lunedì 24 maggio 2010

TOPOLINIA: FATTA LA LEGGE, TROVATO L'INGANNO!



A Topolinia con la legalità non si scherza mica! I capi della città frequentano convegni dove se ne parla, vanno in giro per l'Italia a propagandarne la meraviglia e la bontà, sono tutti antimafia e contro tutte le criminalità organizzate del mondo. Si commuovono al solo suono della parola "trasparenza" e si fanno eleggere qua e là nelle associazioni che di queste cose se ne occupano per davvero e con serietà. Sono dei duri, a Topolinia, mica come i loro colleghi di altre città che fanno ogni sorta di arbitrio e di pratica clientelare.
Poi quelli di Topolinia sono di centrosinistra, dunque virtuosi per definizione, mica come quegli altri che invece...

Dovete sapere che a Topolinia le aree per costruire case sono molto ricercate e preziose. Era così già molti anni fa, quando una grande emigrazione dal sud impose la costruzione di case per topolini poco danarosi, pronti per andare a lavorare nelle grandi fabbriche della seconda rivoluzione industriale. Intere zone, prima a destinazione agricola, venivano destinate all'edilizia residenziale per fare tanti bei palazzi.
A Topolinia le aree per le case pubbliche - quelle di costo più contenuto, per i topolini meno ricchi - si costruivano su aree che il Comune espropriava, per poi assegnarle ai costruttori. Siccome i costruttori erano assatanati (è il loro lavoro), ecco che la politica divideva le aree fra quelli meglio introdotti: una ai Bianchi, una ai Rossi, una ai Blu.
Perchè non fare una specie di gara pubblica per assegnarle a chi offriva le condizioni migliori ai cittadini? La scusa era già pronta: il Comune non aveva i soldi per comperare le aree, si limitava a indicarle sul suo Piano regolatore, i costruttori le comperavano, le cedevano al Comune in cambio della riassegnazione immediatamente dopo. Fatta la legge, trovato l'inganno!
Sono nati così tanti quartieri di Topolinia, alcuni nemmeno brutti, e il gioco ha funzionato fino a quando un grande scandalo - proprio basato sull'uso disinvolto degli stessi meccanismi - non ha scoperchiato il pentolone.
Lo scandalo ve lo risparmiamo, ma sappiate che le regole per l'assegnazione delle aree vengono cambiate: si scrive nel regolamento del Comune di Topolinia che le aree sarebbero da quel momento state assegnate solo su gara pubblica, per trasparenza e uguaglianza di tutti di fronte alla possibilità di costruire a Topolinia. Qualche furbacchione masticava amaro, qualche altro protestava segnalando che nella metropoli vicina si faceva "alla vecchia maniera", ma la regola era rispettata da tutti e non aveva provocato nessuno degli effetti che erano stati paventati.

All'improvviso un fulmine a ciel sereno arriva a sconvolgere la vita serena della citta.

Siamo nell'aprile del 2007, ultima seduta del Consiglio comunale di Topolinia prima delle elezioni che si sarebbero tenute un mese dopo. Compare all'ordine del giorno una modifica del Regolamento per l'assegnazione delle aree per edilizia residenziale. Invece che con una gara pubblica, i terreni possono essere assegnati a coloro che ne dimostrano la proprietà o la disponibilità. Fine della pretesa di trasparenza, si ritorna al passato: il costruttore previdente può acquistare o opzionare il terreno, poi rivolgersi al Comune per chiederne l'assegnazione, forte del titolo acquisito e della norma dei Regolamento che lo permette.
Un cittadino normale potrebbe chiedersi come mai questa tempestività, non avrebbero potuto aspettare dopo le elezioni imminenti? A voi lettori la risposta.

I topolini autori di questo ritorno al passato e i loro supporter ottengono un lusinghiero successo elettorale: a Topolinia vanno davvero molto forte. Ma qualcuno l'anno dopo prova lo stesso a riproporre la questione.
Lo fa nella sede giusta, il Consiglio comunale, sperando di trovare quella comprensione e quella solidarietà che supera le contrapposizioni, visto che richiama la legalità, la trasparenza, l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge eccetera, tutti valori tanto cari ai sinceri demotopolini.
Invece niente: i demotopolini pensano che sia giusto così. Lo pensano così tanto che continuano a mandare il camerlengo del topo-capo in giro per Topopolis a propagandare gli stessi valori di legalità che con la loro partecipazione attiva vengono violati a Topolinia.

E così, fra un convegno sulla legalità e una commovente cerimonia contro le mafie, la vita a Topolinia si svolge serena, appena accompagnata dal brusio sempre più insistente che precede la tempesta... Ma perché a Topolinia aspettano sempre il disastro e non intervengono mai prima?

Pippo

lunedì 17 maggio 2010

TOPOLINIA: UN CENTRO COMMERCIALE E AMMINISTRATORI DISTRATTI



A Topolinia c'è un grande centro commerciale. E' sempre pieno di gente, persino di più di quanto si sarebbero aspettati i proprietari. Insomma è una struttura commerciale che funziona e che è invidiata da tutto il circondario... così tanto invidiata che ogni comune prova a costruirne una, con l'invidiabile risultato di vedere la fioritura di centri commerciali a scapito dei prati e dei campi, pur in epoca di contrazione dei consumi.

Il centro commerciale di Topolinia funzionava molto meglio quando nello stesso complesso ci stava anche una importante catena di mobili da montare con calma a casa, prima di sgozzare i figli per sfogare il nervoso accumulato. Il consumatore faceva un giro fra gli scaffali e i mobili esposti, educando il suo gusto e trovando sempre qualcosa di nuovo da acquistare, poi usciva e - già che c'era - andava al centro commerciale a fare la spesa, magari con un tour fra gli oltre 180 negozi della galleria. Insomma il centro trainava il mobilificio e viceversa, col risultato del pienone continuo.

Da tempo i padroni del mobilificio segnalano che gli spazi a disposizione sono troppo scarsi per rispondere al grande afflusso. A più riprese chiedono al comune di farsi carico del problema, tanto più che nella zona sono in corso operazioni di trasformazione di aree industriali in commerciali e residenziali. Quale migliore occasione per ingrandirsi e, nello stesso, tempo continuare a fare sinergia con il centro commerciale, oltretutto senza nemmeno dover costringere i clienti a cambiare strada e luogo?
Il tempo passa e dal comune nulla... fino a che i padroni del mobilificio si stufano e vanno altrove a cercare quello che Topolinia non sembra voler offrire loro.
Esito: il mobilificio oggi è altrove, il capannone è abbandonato e il comune non incassa più neppure le tasse, sempre il comune ha presentato per l'area accanto uno progetto di trasformazione che la Regione ha bocciato oramai due anni fa e che si è tentato di far passare come operazione di salvataggio di una importante impresa automobilistica. Anche il numero dei visitatori del centro commerciale è diminuito considerevolmente, almeno così dicono i commercianti.

Ma c'è di più!

All'interno del centro commerciale il comune è proprietario di un locale di 1.800 mq, tutt'ora da ultimare in tutte le sue parti. I visitatori lo possono individuare andando nella piazzetta al primo piano. Si noteranno alcune vetrine che da sempre riportano la scritta che rimanda  a una prossima apertura che non avviene mai. Quei locali appartengono alla città di Topolinia dal 2002 e il comune avrebbe dovuto farci attività di carattere ricreativo e sociale rivolto alla città e ai frequentatori del centro. Prima erano parte della vertenza che contrapponeva i proprietari del centro comerciale e il comune di Topolinia, ma da allora sono disponibili.
Sono passati 8 anni e la situazione è la stessa di allora. Per dare un'idea del danno economico di una simile incuria - qualora il comune non avessa voluto provvedere direttamente, ma affidarsi a un privato -, basti pensare che nella zona i locali al grezzo, come quello, vengono affittati 6/7 € al metro quadro al mese, vale a dire 70/90 € l'anno. Il conto è presto fatto: da 126.000 € a 162.000 € l'anno per ciascuno degli 8 anni che sono passati. La stima e molto al ribasso perché i valori sono quelli di edifici industriali in zone di scarso passaggio. In ogni caso è ragionevole quantificare il danno presunto per la casse del comune in oltre un milione di euro! Non è da metterci la mano sul fuoco, ma la stima è davvero prudenziale.

Quante cose, intorno al centro commerciale di Topolinia! E che bravura da parte degli amministratori della ridente cittadina! Ah, dimenticavo: chi volesse sapere come e perché di quei 1.800 mq al Comune, può leggersi il libro di Salvo Anzaldi, chi si interrogasse sui guasti che la brutta politica può fare... è accontentato!

Pippo

giovedì 6 maggio 2010

TOPOLINIA: IL COMUNE NEL PARCO.



A Topolinia le sorprese non finiscono mai: adesso il topo-capo annuncia con grande clamore mediatico che vuole vendere il Municipio e farne uno nuovo. Costa 8 milioni di euro, ma si troveranno, una parte dei soldi si ricaverà dalle operazioni immobiliari collegate.
I Topolini che frequentano le scuole rabbrividiscono perché pensano a tutte le manutenzioni non fatte, alle opere per risparmiare energia che sarebbe necessario fare da tempo. Quelli più pudichi evitano di smadonnare perché si sentono responsabili anche loro delle azioni del topo-capo dato che l'hanno votato, quelli più spudorati borbottano senza poi concludere nulla, aspettando che altri si diano da fare per contrastare quella che ritengono una follia.
Che il malcontento sia forte lo si vede dal posizionamento del camerlengo del topo-capo, quello che lo porta normalmente in giro, che da un po' di tempo cerca di non farsi vedere troppo insieme a lui. Persino i maligni - che l'hanno soprannominato "el pibe de oro" forse per evocare l'unico lavoro vero che abbia mai fatto - si sono accorti di questa presa di distanza, probabilmente dettata dall'avvicinarsi del momento in cui i topolini saranno chiamati a nuove elezioni amministrative.

Ora, anche i topolini sanno che il Municipio lascia a desiderare, che consuma troppa energia, che richiede interventi costosi che non risolverebbero del tutto i problemi; anche loro accetterebbero di buon grado una soluzione radicale che permettesse di risparmiare e di concentrare i servizi, migliorando l'accesso dei cittadini. I topolini hanno visto che un Comune vicino, per esempio, ha comprato una vecchia fabbrica e l'ha completamente rimessa in sesto per trasformarla in Municipio e servizi annessi. Poi hanno visto un altro comune vicino recuperare edifici storici destinati ad altro per farne uffici comunali... insomma non mancano esempi al topo-capo e ai suoi collaboratori.
Ma niente da fare: loro il Comune lo vogliono nel parco!
Naturalmente su commuovono ogni volta che si parla di consumo del territorio e votano ogni petizione di principio... che però vale sempre e solo per i topolini degli altri comuni. Si spingono fino a dire che però l'edificio sarà a impatto zero e scuotono il capino per dare sostanza e serietà alla panzana.
Una leggenda di Topolinia, che i topolini ripetono in piazza ad ogni piè sospinto, vuole che un noto costruttore abbia dichiarato "Per i prossimi dieci anni lavorerò stabilmente qui" e in tanti continuano a chiedersi come faccia ad esserne così sicuro. Vuoi vedere che...?

Pippo