Topolinia è dovunque, i topolini anche. Lo stesso per i topoloni che stanno al governo e per i loro elettori fessacchiotti che continuano a votarli. Questo blog racconta le loro gesta.

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venerdì 13 agosto 2010

IL SACCO DI TOPOLINIA, parte seconda


Dopo la villa nel campo, lo spaccio nell'orto

Nella prima parte vi avevamo raccontato  di come si fa  a costruirsi una villa dove gli altri, quelli senza appoggi topolineschi, non possono.
Adesso vi spieghiamo cose si fa a valorizzare il terreno prima coltivato, adesso neanche più quello, solo più in attesa di accogliere le fondazioni di un nuovo edificio.
Ora che in mezzo all'area agricola c'è la villa, vorrete mica che tutto quel terreno che sta intorno alla casa sia abbandonato a se stesso? Quasi quasi facciamo una variante!

Dovete sapere - cari lettori - che a Topolinia gira un virus che si chiama variante continua. E' un virus pericoloso perché distrugge il territorio, ingrassa sempre gli stessi e mette in pericolo le casse del municipio, ma i topolini capi non se ne preoccupano. Loro fanno solo alta politica e debbono occuparsi del loro futuro, magari toccando i tasti giusti e compiacendo i poteri che potrebbero venire utili. Come è noto i dissenzienti politici e i cittadini incazzati li denunci, li intimidisci o li compri.
E allora, già che ci siamo, ecco che i topolini capi - alcuni dei quali transitati direttamente da lotta continua a variante continua, passando per vacanza continua - decidono di occupare un po' meglio quel terreno, nominalmente ancora agricolo, ma nei fatti già compromesso: spostiamoci lo spaccio di una nota azienda di Topolinia che adesso vanta un bell'immobile su corso Paperopoli, che potrebbe valorizzare anche per trarsi fuori da una situazione economica non felice.
Così, l'artefice dell'operazione "villa pulita" può comprare quell'immobile, magari per metterci dentro una concessionaria d'auto e farci su qualche soldo.

Il prato può ben ospitare una rivendita di cibo buono: in fondo è roba naturale e Topolinia è o non è un comune biologico? I topolini amano o no la groviera? Il terreno per effettuare lo spostamento e liberare l'immobile pregiato lo mette l'ex agricoltore, quello della villa... e voilà: la second aoperazione è fatta!


Forse qualcuno dei lettori penserà che ci sia dell'esagerazione: tranquilli, è tutto vero.

Così Faccia da Bambi potrà presentare il caso in un convegno sulla legalità, magari discettando di trasparenza della pubblica amministrazione, rispetto delle regole. Prenderanno diligentemente appunti, insieme a tutta la schiera di nominati intimiditi e denunciati, tutti i topolini che ancora pensano che basti dire. A fare c'è tempo.
Non c'è pace a Topolinia, nemmeno a ferragosto.

Pippo



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martedì 3 agosto 2010

IL SACCO DI TOPOLINIA, parte prima


Dunque, prendi un terreno agricolo - da molto tempo incolto anche perché si trova fra due delle strade più trafficate della intera cerchia metropolitana di cui Topolinia fa parte -, inventati una azienda agricola, semina qualcosa, giusto per far vedere che l'azienda agricola c'è per davvero e... oplà! Il gioco è fatto.
Subito dopo puoi andare al Municipio di Topolinia a presentare richiesta per la costruzione di una casa rurale: lo prevedono tutte le leggi, un agricoltore può costruire la sua casa anche su un'area che non è destinata alla residenza. Gli serve perché non potrebbe abitare in un posto diverso da dove coltiva, alleva, semina, raccoglie, munge e pascola.Ottenuto il permesso di costruire, puoi partire coi lavori: viene fuori una bella villazza, con muri di cinta intorno a un generoso giardino, ovviamente nel centro dell'azienda agricola... vabbè: mica il contadino deve vivere in un tugurio, no?
Tutto legale, anche se poi vai ad abitare nella villazza e smetti di coltivare... tutto legale. Così legale che i capi di Topolinia non solo non intervengono per limitare i danni di leggi poco belle e comportamenti banditeschi. Potrebbero almeno stare lontani da siffatti soggetti, invece partecipano ai festeggiamenti degli artefici di queste porcate.

Purtroppo a Topolinia c'è anche il lato B: la banda Bassotti. Sono recidivi. A Topolinia infatti i gendarmi sono intervenuti in passato per denunciare finti agricoltori che nottetempo cambiavano la destinazione a capannoni pseudo-agricoli, certe volte perfino costruiti con contributi pubblici. Li tiravano su con la scusa di riporci gli attrezzi del loro lavoro di agricoltori, nottetempo li riempivano chi di camper rimessati lì, chi di attrezzi e operai che montavano le gomme delle auto... poi sono stati beccati e denunciati (e nemmeno da quel giustizialista del turitopo).
Hanno anche pagato, ma non sono passati di moda. Solo che questa volta hanno il consenso e l'appoggio dei topolini che siedono in  Municipio. Certe volte, fra una cena e l'altra, si potrebbe anche fare qualcuna delle cose che i topolini, camerlengo in testa, vanno raccontando nei loro convegni sulla legalità.
Fine della prima puntata: nella seconda si tratterà di una malattia topolinesca che si chiama "variante continua".

Pippo