Topolinia è dovunque, i topolini anche. Lo stesso per i topoloni che stanno al governo e per i loro elettori fessacchiotti che continuano a votarli. Questo blog racconta le loro gesta.

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lunedì 9 maggio 2011

TOPOLINIA: ARIA PESANTE


Un tuffo nel passato: tornano i bei tempi andati

topolino_1_big (1) Baruffe nell’aria a Topolinia. Oramai è di pubblico dominio: anche i più tonti fra i topolini si sono accorti che il topocapo - quello che temevano più per le velate e convincenti minacce con cui tratta i suoi che per l’autorevolezza - è un pupazzo e che i suoi cortigiani non hanno neppure la decenza di aspettare la sua fine per sbranarsi fra loro contendendosi le sue spoglie. Allora gli tendono i tranelli, lo ricattano e minacciano anche solo per dimostrargli che hanno imparato bene le sue tecniche. Defilato Topolin, potente segretario del partito del topocapo, che non sa che pesci pigliare, ma soprattutto che, non avendo ancora capito chi vince, cerca di tenersi equidistante: non si sa mai! Per lui parla l’altro genio della politica di Topolinia, ora imboscato a far danni altrove.

Faccia da Bambi, a cui fa difetto la voglia di lavorare ma non l‘astuzia, si fa forte dell'altro suo incarico da 35.000 dollari l’anno a Topolandia (naturalmente ottenuto per merito, mica per aderenze politiche!) per starsene il più possibile lontano dal topocapo: non porta bene girare con quasi cadaveri, sporca l’immagine che invece va rigenerata dopo le non brillantissime performances di questi anni. Anche lui deve ripararsi dagli agguati, sono in parecchi a volersi liberare di lui, magari per prendere il suo posto. In comune la militanza politica e la sua stessa inconsistenza.

La Diavoletta guarda il camino fallico dell'inceneritore - oops! termovalorizzatore - che ha portato a Topolinia, inorgoglita e segretamente vogliosa di un altro giro. Non di giostra, di poltrone. Se la dovrà vedere con Arabella più lanciata che mai a distribuire le briciole del loro banchetto ai mercanti del centro che ancora le dessero credito. Se questi ultimi potessero trovare un po' di pace gliene sarebbero grati, ma ci pensa capitan Cocoricò a sconvolgere la viabilità cittadina e i loro sonni tranquilli. In compenso possono dormire di giorno, visto che i clienti spaventati dalle gimkane si guardano bene dal mettere piede nei loro negozi. Gli assessori al niente e al nulla continuano a svolgere bene le loro deleghe, su di loro non si può davvero eccepire, così come pare che occupino con diligenza gli uffici di cui dispongono presso il municipio di Topolinia.

Solo Steve Omnibus si aggira con sguardo smarrito per le scuole a caccia di maestre che, in cambio di una coccola o di una promessina, si facciano trattare come delle deficienti da lui. Il problema è che, nel lungo periodo, ci va anche un po' di sostanza e quella non basta dichiarare di avercela. Solo il Topo Gigi ostenta olimpica tranquillità: sa che il topocapo non l'ha mai amato e che si sarebbe liberato di lui volentieri da tempo. Adesso non può più farlo, Topo Gigi lo sa e... si occupa delle sue varianti guardando dall'alto i movimenti della piazza principale di Topolinia.

Eh già, sembrano proprio tornati i bei tempi in cui il sindaco era ostaggio dei metodi che lui e il suo partito avevano costruito, i tempi in cui solo parlare di numero legale nel parlamentino topolesco produceva toccatine sospette laggiù in basso. I tempi in cui si tramava in piazza e negli anfratti, si mandavano "segnali" e si tessevano trame non sempre inconsistenti.
Insomma, è in atto a Topolinia un bel tuffo nel passato.
Solo che allora gli attori avevano una loro consistenza, eppure sappiamo com'è finita. Quelli di oggi no.

Pippo

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