Topolinia è dovunque, i topolini anche. Lo stesso per i topoloni che stanno al governo e per i loro elettori fessacchiotti che continuano a votarli. Questo blog racconta le loro gesta.

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domenica 26 dicembre 2010

NATALE A TOPOLINIA


I topolini fanno festa, arriva la banda bassotti!

E' Natale anche a Topolinia e si sente: c'è un clima nuovo, tutti si vogliono più bene. Perfino il topolone che qualche mese fa affermava "I dipendenti del Comune sono pezzi di merda. Gliela farò pagare" adesso li guarda tutti con amore e tenerezza. E' Natale suvvia! Dobbiamo essere tutti più buoni, specialmente perché le elezioni si avvicinano e - viste le performances non proprio eccelse del passato - anche lui si pone il problema di dove recuperare i voti che gli servono per diventare il capo dei topolini.
In questo clima di santità nell'aria ha fatto la sua comparsa anche la banda Bassotti (nomen omen!). L'ha fatto a bordo di un camion rubato in giro. Talmente furbi da cercare di farlo passare per una strada che era più stretta del mezzo che ci volevano infilare. Risultato: camion incastrato e i ladri di corsa a piedi al mercato, inseguiti dalle forze dell'ordine che, però, nulla hanno potuto, vista la folla fitta come in una scatola di sardine. Circola già la diceria che a Topolinia anche i ladri siano un po' limitati, qualcuno sostiene che non è vero, si tratta di mancanza di lungimiranza, non sanno guardare avanti e prevedere le conseguenze delle azioni che compiono. In questo sono in buona compagnia.

Tra una festa popolare, un party, un'inaugurazione di qualcosa già inaugurato cento volte (alla maniera di Paperopoli, ridente cittadina confinante con Topolinia) scorrono le giornate che precedono il Natale: pacche sulle spalle e fare allusivo, il minitopo che distribuisce gli ultimi avvertimenti ai più indisciplinati fra i suoi supporters, i suoi topolini e topoline che si guardano intorno col timore che la pacchia possa finire se solo non sposano il cavallo giusto, i clienti preoccupati per le stesse ragioni. Insomma, neanche a Natale si sta tranquilli a Topolinia, c'è il rischio che ti sfilino la sedia da sotto il culo senza che nemmeno tu te ne sia accorto, ma si vogliono tutti bene.

C'è chi chiede a Gesù bambino quel posto di lavoro che metterebbe tranquilli tutti, c'è chi spera in una consulenza, un incarico o anche un posticino di sottogoverno; c'è chi mendica una variante urbanistica, chi un contributo per la sua associazione, chi semplicemente amerebbe essere nei panni della consulente che ha messo le luci natalizie nel centro su incarico (ben retribuito) della città.

Per le strade è aumentata la spazzatura (a Napoli ce n'è di più, rispondono ineffabili i topoloni), anche la cura degli spazi pubblici lascia a desiderare, le gru svettano nel cielo della città, si costruisce dappertutto e ogni cosa edificabile viene edificata affinché nulla resti ai successori. 

Ma tutti sono felici a Topolinia e, mentre innalzano inni al Bambin Gesù, considerano che tutte queste cose le sapevano già.  Però non gliene importa granché perché  sperano che che ne sia un poco anche per loro, a Topolinia.

Tanti auguri.

Pippo

venerdì 17 dicembre 2010

TOPOLINIA: MA COME LI FANNO I CONTI?


I topi ballano sulla tolda della nave che affonda

Strani topolini, quelli che governano la ridente città di Topolinia! Non contenti di distribuire incarichi professionali e terreni per edilizia pubblica senza gara, adesso si occupano anche di organizzare operazioni molto costose per i topolini. 
Ma i topolini sono occupati a cercare di sopravvivere alla crisi e non riescono ad occuparsene; se poi qualcuno di loro lo fa, allora scattano gli avvertimenti mafioseggianti, le ripicche, le vendette e le intimidazioni. Oppure il topolino può adeguarsi, diventare cliente e mettersi sotto la protezione del boss di turno; in parecchi lo fanno e solo alcuni di loro provano un leggero fastidio alla lingua dovuto al troppo leccare, del sapore parleremo un'altra volta.
Primeggia in queste pratiche Faccia da Bambi, oramai il più vecchio fra i capi di Topolinia. Non solo partecipa alla follia collettiva del comune nel Parco, ma ha anche smantellato alcuni servizi interni al comune in nome dell'economicità e del risparmio: poco importa se i topolini pagano di più per gli stessi servizi, i piccolini delle scuole non vanno più in gita e il trasporto in piscina costa più caro.
Fra un convegno e un bel discorso, fra una sparata sulla legalità e un aperitivo con trasparenza, non si fa mancare proprio nulla, neanche una bella chiacchierata sul tema del conflitto di interessi con il suo collega Steve Omnibus. Davvero non gli manca proprio nulla...
...tranne che un lavoro, quello che scarseggia per tanti giovani e che in tanti fanno fatica a trovare. Faccia da Bambi il suo lavoro ce l'ha: la politica, come un vecchio e navigato marpione, e non se la sfanga neanche male, considerata l'esperienza maturata in tanti anni di stipendio da assessore e la grande professionalità.
In fondo Topolinia è un po' come tutti gli altri posti: mediocrità a piene mani, promesse vane che fanno piacere ai creduloni, qualche favorino qua e là, nomi roboanti per indicare cavolate stratosferiche buone a far lavorare gli amici.
E tanti pavidi topolini che non parlano per paura di perdere il posto, che si sottomettono a pratiche così umilianti da destare vergogna già solo a nominarle... ma così pavidi che sono diventati patetici nel loro stare aggrappati alla nave che affonda elargendo ampi sorrisi a tutti come a dire:
"Siete voi che non capite un cazzo! Non  la nave che affonda, è il livello dell'acqua che sale... non date retta agli allarmismi dei soliti estremisti. Va tutto bene, benissimo, anzi!"
Anche la musica comincia a stufare.

Pippo


sabato 27 novembre 2010

TOPOLINIA FEVER


Molta agitazione fra i topolini che contano

C'è del nervosismo a Topolinia e non se ne comprendono bene la ragioni. Qualcuno sostiene che ci sia una anticipazione delle fibrillazioni elettorali perché gli aspiranti sono più di uno e tutti di qualità così elevata da generare il panico nella popolazione che deve scegliere. Si parla di primarie e Faccia da Bambi non è contento perché teme di perderle, anche perché il capo di Topolinia ancora in carica sembra non sostenerlo più con la stessa intensità del passato. Nell'ombra altri candidati stanno tramando per fargli le scarpe e la faccenda non è ancora neppure cominciata...
A Topolinia, come in molti altri posti, la politica si è oramai ridotta a questo. 
Gigi Lo Smilzo, che di questa cose se ne intende, sta alla larga dalla manovre delle correnti. Si occupa di finire di ricoprire di cemento la città: alcuni angoli erano infatti rimasti miracolosamente "liberi" da case e questo nonostante la pratica della variante continua, tanto cara al topo-capo, forse anche per via dei suoi trascorsi ultrasinistri. 
E' il suo modo di partecipare al dibattito politico, finalmente con i fatti e non solo con le parole.
Dato che parecchie delle varianti di Gigi Lo Smilzo sono in odore di santità (si fanno perché Dio lo vuole, perbacco!) finiranno per prendere il nome dal santo che le sponsorizza: Variante san Francesco per eliminare uccelli e piante, Variante Santa Barbara per via dei minatori e dei pompieri e così via. Così acquista anche dei credits per il futuro remoto, quando dovrà anche lui rendere conto delle sue azioni, e fa felice il suo capo che di baciapilismo se ne intende così tanto da essersi già assicurato un futuro nel ramo.
Naturalmente tutti sono contro il consumo di territorio e sono così politicamente corretti che vanno a chilometri zero, sono biologici, rispettano gli animali la natura e mettono su la solita boccuccia a culo di gallina quando parlano di questi nobili temi. Non sono mica come berlusconi loro... sono di un'altra pasta: altri costumi, altre pratiche, altro modo di trattare i topolini loro concittadini.
Qualche topolino imbecille scrive lettere anonime di cui il topo-capo si lamenta sui giornali, mandando messaggi paramafiosi a chi ancora cerca di informare i topolini di cosa succede veramente nella loro città. Insomma tanto nervosismo, gru e ruspe all'opera e topolini che cominciano a incazzarsi a Topolinia.

Pippo

sabato 6 novembre 2010

TOPOLINIA CHIAMA ROMANIA


Non si butta via niente: utili sinergie fra pubblico e privato

La notizia fa in fretta il giro della città: Topolinia ha una nuova cittadina amica. Non è ancora proprio gemellata, ma si sta lavorando a questo, per adesso i topolini e i romanici (si chiamo così i nuovi amichetti) hanno cominciato a volersi bene, insomma hanno fatto amicizia. D'altra parte risale alla notte dei tempi la vocazione internazionalista di Topolinia, mica se la sono inventata oggi. Cominciò con Squirrel, ridente cittadina dell'hinterland di Oisonopole. Continuò con Nebiolò e poi ancora con con il resto del mondo.

Interessanti le motivazioni dei topolini, si trattava di stimolare l'amicizia fra popoli, tutti diversi fra loro, ma pur sempre animali di questo mondo pronti a scannarsi: meglio farli conoscere gli uni gli altri..
Stavolta la scelta è caduta su una ridente cittadina della Moldavia rumena, si chiama Roman ed è nota per aver dato i natali a Celibidache, direttore d'orchestra di fama mondiale. Un topolino di medio interesse e con poche velleità personali potrebbe chiedersi: ma perché proprio quella città e non un'altra?
A Topolinia, se un topolino medio si ponesse pubblicamente questa domande verrebbe immediatamente ammonito dal nanotopo (si parla di caratura politica, non di statura fisica, sveglia!), chinerebbe la testa dando prova del consueto coraggio e poi balbetterebbe frasi di scusa e buoni propositi per il futuro, certamente quello di non fare più simili domande. Interverrebbe Faccia da Bambi nell'inedita veste di competitor in fatto di statura politica con qualche sua frase garbata e una rapida distribuzione di prebende pubbliche ai clienti in vista di una campagna elettorale che si preannuncia dura. Insomma ne verrebbe fuori un casino.
La spiegazione è più semplice: uno dei topolini a capo della città di Topolinia pare che nella ridente cittadina della Moldavia rumena abbia un'azienda di proprietà: si chiama perciò "unire l'utile al dilettevole".
Felicità a piene mani a Topolinia: i piccoli e generosi topolini hanno dei nuovi amici, forestieri ma europei. Nuove comunità da visitare, nuove prospettive di cooperazione economica, culturale e chissà cos'altro ancora sapranno riservarci i topolini nostrani.
Chissà se i cittadini di Roman sanno in che casino si sono andati a cacciare.

Pippo

domenica 3 ottobre 2010

TOPOLINIA: LA STORIA DELLA DOMENICA


Prima la famiglia: dove metto mia sorella?

A Topolinia, l'abbiamo già detto, le cose vanno un po' così. Noi che ne parliamo ci prendiamo gli insulti di quelli che amerebbero che anche a Topolina regnasse l'omertà e tutti stessero zitti ad ascoltare la favole del topo capo e dei Faccia di bambi suoi camerlenghi. E' che te le tirano proprio...
Oggi sono in vena e - in tempi di familismi, di case a Montecarlo, di chiacchiere sul merito e di  duri attacchi alla politica che non fa più il suo mestiere e allontana la gggente - vi racconto a storia della sorella eccellente fattasi amministratrice di Topolinia.
Era qualche anno fa e le promesse elettorali ai topolini erano così dense che davvero non si sapeva più cosa dire: verbali annullati agli amici, varianti urbanistiche e ai prezzi delle opere pubbliche che facevano impazzire di lussuria i faccendieri e i costruttori, un sorriso a testa a tutti i topolini creduloni e già berlusconzzati per bene da molto tempo. Solo che i protagonisti erano di altra parte politica e dovevi sentirli come si arricciavano se qualcuno segnalava che i loro metodi erano gli stessi del ben più illustre commesso viaggiatore.

Querela sempre pronta, ovviamente a carico degli abitanti di Topolinia.
Vittoria elettorale trionfale dei demo/rats e dei loro alleati: "Bisogna trovare gli altri amministratori della città, adesso sì che possiamo far valere la nostra maggioranza, nessuno ci fermerà. Ci vanno delle donne però, mancano sempre e sono oramai un ingrediente importante, sennò ci criticano", diceva il topocapo appena eletto e ripetevano in coro i suoi esegeti.
Ed ecco che interviene prontamente il responsabile del partito, non solo di Topolinia, ma di tutte le città del reame: 
"Ce l'ho io una donna: è brava e valente. E' pratica di relazioni, tutela i lavoratori. Può svolgere bene questo incarico, solo che..."
"Solo che?" fecero in coro i topoloni di Topolinia.
"E' mia sorella e ve la raccomando - ribadì il superreponsabile politico - però, se diventerà amministratrice di Topolinia, dovrà abbandonare il lavoro che sta facendo. L'indennità che percepirà dalle casse del Comune di Topolinia non le basta. Insomma, dovete trovarle un altro lavoro".
"Tutto qua? Non c'è problema, provvediamo subito!", cantarono in coro i topoloni per i quali non posto di lavoro non si nega a nessuno, basta avere le conoscenze giuste.
E fu così che - tre giorni dopo essere stata nominata amministratrice di Topolinia dal topocapo - la sorella eccellente ottenne anche un lavoro presso il Consorzio pubblico che si occupa anche dei servizi topolineschi. La persona in questione è capace, ma non è per le sue capacità e i suoi meriti che sta lì.
Suo fratello ha fatto carriera anche lui, adesso è diventato il capo del partito nel circondario di Topolinia.
Chissà se partecipano anche loro alla giaculatorie per la meritocrazia al posto del familismo o se anche loro deplorano questa poltica che non sa più parlare ai Topolini.
Eh già: anche a Topolinia c'è un problema di credibilità.

Pippo

venerdì 13 agosto 2010

IL SACCO DI TOPOLINIA, parte seconda


Dopo la villa nel campo, lo spaccio nell'orto

Nella prima parte vi avevamo raccontato  di come si fa  a costruirsi una villa dove gli altri, quelli senza appoggi topolineschi, non possono.
Adesso vi spieghiamo cose si fa a valorizzare il terreno prima coltivato, adesso neanche più quello, solo più in attesa di accogliere le fondazioni di un nuovo edificio.
Ora che in mezzo all'area agricola c'è la villa, vorrete mica che tutto quel terreno che sta intorno alla casa sia abbandonato a se stesso? Quasi quasi facciamo una variante!

Dovete sapere - cari lettori - che a Topolinia gira un virus che si chiama variante continua. E' un virus pericoloso perché distrugge il territorio, ingrassa sempre gli stessi e mette in pericolo le casse del municipio, ma i topolini capi non se ne preoccupano. Loro fanno solo alta politica e debbono occuparsi del loro futuro, magari toccando i tasti giusti e compiacendo i poteri che potrebbero venire utili. Come è noto i dissenzienti politici e i cittadini incazzati li denunci, li intimidisci o li compri.
E allora, già che ci siamo, ecco che i topolini capi - alcuni dei quali transitati direttamente da lotta continua a variante continua, passando per vacanza continua - decidono di occupare un po' meglio quel terreno, nominalmente ancora agricolo, ma nei fatti già compromesso: spostiamoci lo spaccio di una nota azienda di Topolinia che adesso vanta un bell'immobile su corso Paperopoli, che potrebbe valorizzare anche per trarsi fuori da una situazione economica non felice.
Così, l'artefice dell'operazione "villa pulita" può comprare quell'immobile, magari per metterci dentro una concessionaria d'auto e farci su qualche soldo.

Il prato può ben ospitare una rivendita di cibo buono: in fondo è roba naturale e Topolinia è o non è un comune biologico? I topolini amano o no la groviera? Il terreno per effettuare lo spostamento e liberare l'immobile pregiato lo mette l'ex agricoltore, quello della villa... e voilà: la second aoperazione è fatta!


Forse qualcuno dei lettori penserà che ci sia dell'esagerazione: tranquilli, è tutto vero.

Così Faccia da Bambi potrà presentare il caso in un convegno sulla legalità, magari discettando di trasparenza della pubblica amministrazione, rispetto delle regole. Prenderanno diligentemente appunti, insieme a tutta la schiera di nominati intimiditi e denunciati, tutti i topolini che ancora pensano che basti dire. A fare c'è tempo.
Non c'è pace a Topolinia, nemmeno a ferragosto.

Pippo



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martedì 3 agosto 2010

IL SACCO DI TOPOLINIA, parte prima


Dunque, prendi un terreno agricolo - da molto tempo incolto anche perché si trova fra due delle strade più trafficate della intera cerchia metropolitana di cui Topolinia fa parte -, inventati una azienda agricola, semina qualcosa, giusto per far vedere che l'azienda agricola c'è per davvero e... oplà! Il gioco è fatto.
Subito dopo puoi andare al Municipio di Topolinia a presentare richiesta per la costruzione di una casa rurale: lo prevedono tutte le leggi, un agricoltore può costruire la sua casa anche su un'area che non è destinata alla residenza. Gli serve perché non potrebbe abitare in un posto diverso da dove coltiva, alleva, semina, raccoglie, munge e pascola.Ottenuto il permesso di costruire, puoi partire coi lavori: viene fuori una bella villazza, con muri di cinta intorno a un generoso giardino, ovviamente nel centro dell'azienda agricola... vabbè: mica il contadino deve vivere in un tugurio, no?
Tutto legale, anche se poi vai ad abitare nella villazza e smetti di coltivare... tutto legale. Così legale che i capi di Topolinia non solo non intervengono per limitare i danni di leggi poco belle e comportamenti banditeschi. Potrebbero almeno stare lontani da siffatti soggetti, invece partecipano ai festeggiamenti degli artefici di queste porcate.

Purtroppo a Topolinia c'è anche il lato B: la banda Bassotti. Sono recidivi. A Topolinia infatti i gendarmi sono intervenuti in passato per denunciare finti agricoltori che nottetempo cambiavano la destinazione a capannoni pseudo-agricoli, certe volte perfino costruiti con contributi pubblici. Li tiravano su con la scusa di riporci gli attrezzi del loro lavoro di agricoltori, nottetempo li riempivano chi di camper rimessati lì, chi di attrezzi e operai che montavano le gomme delle auto... poi sono stati beccati e denunciati (e nemmeno da quel giustizialista del turitopo).
Hanno anche pagato, ma non sono passati di moda. Solo che questa volta hanno il consenso e l'appoggio dei topolini che siedono in  Municipio. Certe volte, fra una cena e l'altra, si potrebbe anche fare qualcuna delle cose che i topolini, camerlengo in testa, vanno raccontando nei loro convegni sulla legalità.
Fine della prima puntata: nella seconda si tratterà di una malattia topolinesca che si chiama "variante continua".

Pippo

lunedì 26 luglio 2010

TOPOLINIA: COME TI TRATTO I DIPENDENTI


Piccoli Brunetta crescono... non del tutto!
Giornate nervosette a Topolinia. Si narra che uno dei topi che comandano sia sbottato con un "I dipendenti del Comune sono pezzi di merda. Gliela farò pagare", forse a commento di un'iniziativa che i sindacatopi avevano assunto per segnalare la stranezza di un Comune dove i dirigentopi sono sempre di più (mentre diminuiscono i dipendenti) e costano sempre più cari alla collettività. Va rimarcata la finezza dell'espressione e la nitidezza del messaggio politico del novello Brunetta in salsa locale.
A Topolinia, si sa, vanno avanti i tipi così: tante facce, doppia, tripla e anche quadrupla morale, tanto tutto si giustifica. Una bella festa alle ToposSerre, qualche promessina, un posticino naturalmente per merito, una querela a spese del Comune per i più difficili da domare... e avanti la prossima puntata. Comunque i topi capi non si fanno mancare nulla, per la verità il linguaggio similmalavitoso lo usano proprio solo a Topolinia. Quando vanno in giro sono dei mostri di virtù, specialmente quando devono acquisire qualcuno dei bollini qualità che il bel mondo della politica elargisce nascondendo il nulla dietro sigle altisonanti, tutte ben evidenziate nel sito interneti di Topolinia.
Ma torniamo agli avvenimenti di questi giorni. Dicevamo che... mentre un paio di topolini facevano il salto della quaglia (animalismo dei topolini politicamente corretti) cambiando repentinamente casacca, altri si guardavano attorno smarriti cercando di capire dove tira il vento per poter riprendere in fretta a sbandierare nella direzione giusta, altri ancora cominciavano ad allontanarsi dal capo per non essere confusi con lui un domani... insomma mentre succedeva tutto questo i capitani coraggiosi della città aumentavano i dirigenti e diminuivano i lavoratori. Tra un intervento e l'altro, tutti tesi a realizzare il bene dei topolini, naturalmente trovavano il tempo di deprecare le politiche del governo che aumentano i dirigenti e tagliano i lavoratori... ma si sa che la coerenza non è di Topolinia.

La semplice azione di protesta dei lavoratori - naturalmente silenziata dal giornalista da passeggio che segue le prodezze degli amministratori di Topolinia - ha scatenato le reazioni di cui sopra. Così, il topolino ben parlante e rispettoso del lavoro ha visto cambiare il nomignolo che gli abitanti di Topolinia si assegnano l'un l'altro. Lo chiamavano Rebb No-Job, qualcuno lo aveva definito "pube de oro". Ora è diventato Faccia da Bambi.
Quanto ai suoi colleghi e al suo capo, gli spiritosi nomignoli che gli abitanti di Topolinia avevano assegnato loro sono oramai ridotti a variazioni su un unico tema: Brunetta Smilza, Brunetta con Conflitto di Interesse, Brunetta con Parentela Illustre, Brunetta Regolare, Brunetta Maestrina, Brunetta Imbarazzata, Brunetta  Moderata, eccetera.
In un angolo Vince Falcemartello piange in silenzio la fine del rispetto per i lavoratori e si chiede quando sia cominciato questo incubo e come fare per uscirne. Nessuna notizia della palle dei legalitari, quelli del rispetto delle istituzioni.
Strani topi a Topolinia: il fustigatore di dipendenti Faccia da Bambi non ha mai lavorato un giorno in vita sua al di fuori della politica. Che parli così banalmente perché non sa di cosa ciancia? I topolini sono in trepidante attesa di vedere come farà a mettere in pratica la seconda frase del suo ammirabile proposito.
Tremate topopubblici, Faccia da Bambi è già nei vostri sogni e li trasforma in incubi.

Pippo

sabato 17 luglio 2010

TOPOLINIA: SESSO & POLITICA


Quasi quasi mi faccio un'amante!
Grande fermento fra i cittadini di Topolinia: il bel mondo della politica locale si è finalmente messo alla pari con le mode d'oggi.  Sono sempre in ritardo i politici di Topolinia, ma alla fine ci arrivano anche loro!

C'è stato il momento dello scamiciamento: andavano di moda il look rivoluzionario e allora... tutti scamiciati e trasandatì, antipartito e sempre dalla parte della trasgressione e della modernità!

Poi è arrivato Berlusconi coi suoi topolini in doppiopetto blu, occhiali da sole, mentina in bocca,  portafogli gonfi di danaro di dubbia provenienza e modi di fare da squali... e tutti sono corsi a farsi curare il look. Alcuni topolini - a parole strenui avversari del berlusconismo - avevano addirittura consiglieri che facevano solo quello: curare il look del capo perché siamo nella civiltà dell'immagine, cribbio! Non solo l'abbigliamento, ma anche le pratiche, personali e politiche, a imitazione della moda del momento.

Poi è arrivata la moda della conversione, di rutelliana memoria: da mangiapreti a baciapile compulsivi. Allora, tutti in processione a a baciare l'anello, mettendo su quell'aria sussiegosa che fa tanto "politica di valori, impegnato nel sociale e un po' schifato dalla politica degli altri, la sua no, è meravigliosa". Chiese piene di topolini genuflessi, preti che dettano legge, piazze che strabordano di benefit, insomma tutto il solito calamento di braghe del topolino redento. E' stata una fase esaltante a Topolinia, forse è ancora in corso, ma nel paese la moda stava cambiando da tempo.

Il Grande Topo ha le escort, poi a Palazzo Grazioli... e anche il centrosinistra non scherza, da Del Bono topolino bolognese a Marrazzo e ai suoi transtopi. Un politico come si deve, specie se deve mostrare una certa arroganza nel gestire il potere e il disinteresse per il popolo comune - quello che valuta i politici cercando di capire se fanno quello che dicono -, deve avere anche lui una fama di chiavatore o, se preferite "tombeur de souries", che supporti adeguatamente il suo prestigio politico

A Topolinia le escort non ci sono, non c'è nemmeno Palazzo Grazioli, c'è la dose media di ipocrisia che accompagna la vita di tutti i topolini del mondo, ma anche quel po' di pecoreccio che la rende saporita. Ecco che la moda ha fatto breccia anche qui: i topolini locali debbono essersi posti il problema dell'immobilismo e l'hanno risolto dicendo "Topolinia è ormai in mutande... quasi quasi ci facciamo un'amante" ... e poi tutti a esibire il loro nuovo status prima e a confessarsi poi.

Attente, tope di Topolinia, sono assatanati!

Pippo

domenica 27 giugno 2010

TOPOLINIA: VIZI PUBBLICI E POCHISSIME VIRTU'


Continua a Topolinia la caccia al coraggio: il problema è che non se trova davvero più in giro. Chi ne aveva un po' - e lo sbandierava al vento come Rocco Siffredi la minchia - l'ha venduto in cambio di qualcosa; bisognava sentirli i topolini coraggiosi in passato, sempre pronti a puntare il ditino e a rivendicare partecipazione, democrazia, discussione, attenzione a come si spendono i soldi pubblici, a mettere topolini capaci nei posti giusti perché facciano il bene di tutti.
Si sussurra che, per timore delle bizze del topolinocapo, tutti tacciano chinando la testa anche di fronte alle pretese più clamorose. Poi, appena lontani dalla sua regale figura, si lanciano in proclami coraggiosi, in critiche talmente crudeli e aspre da far presagire un imminente rivoluzione. Non c'è bisogno di posti, basta la promessa o la speranza di poterne occupare prima o poi uno... tutto si smorza e si vogliono di nuovo tutti bene. E i topolini sudditi stanno a guardare, qualcuno si flagella per punirsi del voto che ha dato in cambio della promessa di un piatto di lenticchie.
La corte intanto fa quadrato: teme il peggio e allora mischia il sacro col profano. Scambia la follia del comune nel parco con la giusta necessità di spostare il palazzo, il sovvertimento delle regole con lo snellimento. Quialche cortigiano va perfino al mercato a raccogliere firme contro la privatizzazione dell'acqua, ma quando cambia casacca accetta la privatizzazione dei nidi, la scomparsa delle squadre di manutenzione di Topolinia e parecchie altre furbate del genere.
Da mesi un gruppo di topolini presidia una fabbrica, appena chiusa dall'imprenditore topo di turno, con pochisisme speranze di ripresa del lavoro e tante chiacchiere delle politica: l'impresa si chiama Local Mouse Business.

Hanno perso il lavoro, sono disperati, guardano con speranza all'intervento di Ann the businesswoman. Niente, tutto inutile: ma perché fare incontri con la proprietà, convocati ufficialmente dai responsabili di Topolinia, facendo finta che topocapo, cortigiani e imprenditore non si conoscano? Dato che pasteggiano spesso insieme, perché non ne parlano seriamente durante una magnata e provano anche a concludere qualcosa  per i topolini in angoscia?

Pippo

venerdì 18 giugno 2010

TOPOLINIA: SI AVVICINA IL COMUNE NEL PARCO!


Gente stramba a Topolinia. Devono costruire una casetta per gli ecovolontari, dove la fanno? Nel parco, ovviamente! Non al bordo, o magari in una zona senza erba e piante... no nel prato, sotto le fresche frasche, con battuto in cemento e panchine all'esterno. Sono ambientalisti gli amministratori di Topolinia, mica come quei consumatori di suolo dei loro amici dei comuni vicini!
Talmente ambientalisti, amanti della natura e degli animali, che adesso davvero stanno per cominciare a spendere soldi pubblici per studiare la fattibilità del municipio nel parco. C'è bisogno di pagare qualcuno perché studi? Anche un bambino lo vede che non si può e si deve fare.
I topolini più accorti pensavano che l'istante di ebbrezza da vin santo del topo-capo lo avesso convinto - oltre che a baciare le pile con ancora maggiore intensità - anche a lasciar perdere questa follia. Niente: nemmeno l'ascoltato suo compare Gigi lo smilzo può nulla..., pare che perfino l'altro suo socio, Rebb no-job (nel senso che non ha mai lavorato fuori dalla politica in vita sua) abbia espresso parecchie perplessità abbandonando per un istante le sgomitate con il rivale Steve Omnibus (per via del suo lacerante conflitto interiore).


Johnnie falce martello (per via delle sue nostalgie ricorrenti) viene maltrattato dal topo-capo e nessun cortigiano dice niente, neanche Mork senzapalle, che strepita sul blog ma tace davanti alla mirabilia del potere. Che brutto spettacolo a Topolinia... non sarà certo il parco a ingentilire questa desolazione.
Qualche tempo fa un topone, tal Topolanek cecoslovacco, venne immortalato a villa Certosa sul bordo della piscina con il pistolino all'aria e nella posizione invidiata. La foto fece il giro del mondo, guardata più dai maschi che dalle donne, per via dell'invidia per la condizione e le dimensioni.
Che la voglia di fare il palazzo del municipio nel parco sia un po' la stessa cosa?  Da Topolinia a Topolonia.

Ah! Quasi quasi dimenticavo: lo studio lo farà Pavoni (vedete che sono ambientalisti...) non sappiamo scelto come. Il costo ' di 23.000 euro. Pagate topolini furbacchioni!

Pippo

lunedì 24 maggio 2010

TOPOLINIA: FATTA LA LEGGE, TROVATO L'INGANNO!



A Topolinia con la legalità non si scherza mica! I capi della città frequentano convegni dove se ne parla, vanno in giro per l'Italia a propagandarne la meraviglia e la bontà, sono tutti antimafia e contro tutte le criminalità organizzate del mondo. Si commuovono al solo suono della parola "trasparenza" e si fanno eleggere qua e là nelle associazioni che di queste cose se ne occupano per davvero e con serietà. Sono dei duri, a Topolinia, mica come i loro colleghi di altre città che fanno ogni sorta di arbitrio e di pratica clientelare.
Poi quelli di Topolinia sono di centrosinistra, dunque virtuosi per definizione, mica come quegli altri che invece...

Dovete sapere che a Topolinia le aree per costruire case sono molto ricercate e preziose. Era così già molti anni fa, quando una grande emigrazione dal sud impose la costruzione di case per topolini poco danarosi, pronti per andare a lavorare nelle grandi fabbriche della seconda rivoluzione industriale. Intere zone, prima a destinazione agricola, venivano destinate all'edilizia residenziale per fare tanti bei palazzi.
A Topolinia le aree per le case pubbliche - quelle di costo più contenuto, per i topolini meno ricchi - si costruivano su aree che il Comune espropriava, per poi assegnarle ai costruttori. Siccome i costruttori erano assatanati (è il loro lavoro), ecco che la politica divideva le aree fra quelli meglio introdotti: una ai Bianchi, una ai Rossi, una ai Blu.
Perchè non fare una specie di gara pubblica per assegnarle a chi offriva le condizioni migliori ai cittadini? La scusa era già pronta: il Comune non aveva i soldi per comperare le aree, si limitava a indicarle sul suo Piano regolatore, i costruttori le comperavano, le cedevano al Comune in cambio della riassegnazione immediatamente dopo. Fatta la legge, trovato l'inganno!
Sono nati così tanti quartieri di Topolinia, alcuni nemmeno brutti, e il gioco ha funzionato fino a quando un grande scandalo - proprio basato sull'uso disinvolto degli stessi meccanismi - non ha scoperchiato il pentolone.
Lo scandalo ve lo risparmiamo, ma sappiate che le regole per l'assegnazione delle aree vengono cambiate: si scrive nel regolamento del Comune di Topolinia che le aree sarebbero da quel momento state assegnate solo su gara pubblica, per trasparenza e uguaglianza di tutti di fronte alla possibilità di costruire a Topolinia. Qualche furbacchione masticava amaro, qualche altro protestava segnalando che nella metropoli vicina si faceva "alla vecchia maniera", ma la regola era rispettata da tutti e non aveva provocato nessuno degli effetti che erano stati paventati.

All'improvviso un fulmine a ciel sereno arriva a sconvolgere la vita serena della citta.

Siamo nell'aprile del 2007, ultima seduta del Consiglio comunale di Topolinia prima delle elezioni che si sarebbero tenute un mese dopo. Compare all'ordine del giorno una modifica del Regolamento per l'assegnazione delle aree per edilizia residenziale. Invece che con una gara pubblica, i terreni possono essere assegnati a coloro che ne dimostrano la proprietà o la disponibilità. Fine della pretesa di trasparenza, si ritorna al passato: il costruttore previdente può acquistare o opzionare il terreno, poi rivolgersi al Comune per chiederne l'assegnazione, forte del titolo acquisito e della norma dei Regolamento che lo permette.
Un cittadino normale potrebbe chiedersi come mai questa tempestività, non avrebbero potuto aspettare dopo le elezioni imminenti? A voi lettori la risposta.

I topolini autori di questo ritorno al passato e i loro supporter ottengono un lusinghiero successo elettorale: a Topolinia vanno davvero molto forte. Ma qualcuno l'anno dopo prova lo stesso a riproporre la questione.
Lo fa nella sede giusta, il Consiglio comunale, sperando di trovare quella comprensione e quella solidarietà che supera le contrapposizioni, visto che richiama la legalità, la trasparenza, l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge eccetera, tutti valori tanto cari ai sinceri demotopolini.
Invece niente: i demotopolini pensano che sia giusto così. Lo pensano così tanto che continuano a mandare il camerlengo del topo-capo in giro per Topopolis a propagandare gli stessi valori di legalità che con la loro partecipazione attiva vengono violati a Topolinia.

E così, fra un convegno sulla legalità e una commovente cerimonia contro le mafie, la vita a Topolinia si svolge serena, appena accompagnata dal brusio sempre più insistente che precede la tempesta... Ma perché a Topolinia aspettano sempre il disastro e non intervengono mai prima?

Pippo

lunedì 17 maggio 2010

TOPOLINIA: UN CENTRO COMMERCIALE E AMMINISTRATORI DISTRATTI



A Topolinia c'è un grande centro commerciale. E' sempre pieno di gente, persino di più di quanto si sarebbero aspettati i proprietari. Insomma è una struttura commerciale che funziona e che è invidiata da tutto il circondario... così tanto invidiata che ogni comune prova a costruirne una, con l'invidiabile risultato di vedere la fioritura di centri commerciali a scapito dei prati e dei campi, pur in epoca di contrazione dei consumi.

Il centro commerciale di Topolinia funzionava molto meglio quando nello stesso complesso ci stava anche una importante catena di mobili da montare con calma a casa, prima di sgozzare i figli per sfogare il nervoso accumulato. Il consumatore faceva un giro fra gli scaffali e i mobili esposti, educando il suo gusto e trovando sempre qualcosa di nuovo da acquistare, poi usciva e - già che c'era - andava al centro commerciale a fare la spesa, magari con un tour fra gli oltre 180 negozi della galleria. Insomma il centro trainava il mobilificio e viceversa, col risultato del pienone continuo.

Da tempo i padroni del mobilificio segnalano che gli spazi a disposizione sono troppo scarsi per rispondere al grande afflusso. A più riprese chiedono al comune di farsi carico del problema, tanto più che nella zona sono in corso operazioni di trasformazione di aree industriali in commerciali e residenziali. Quale migliore occasione per ingrandirsi e, nello stesso, tempo continuare a fare sinergia con il centro commerciale, oltretutto senza nemmeno dover costringere i clienti a cambiare strada e luogo?
Il tempo passa e dal comune nulla... fino a che i padroni del mobilificio si stufano e vanno altrove a cercare quello che Topolinia non sembra voler offrire loro.
Esito: il mobilificio oggi è altrove, il capannone è abbandonato e il comune non incassa più neppure le tasse, sempre il comune ha presentato per l'area accanto uno progetto di trasformazione che la Regione ha bocciato oramai due anni fa e che si è tentato di far passare come operazione di salvataggio di una importante impresa automobilistica. Anche il numero dei visitatori del centro commerciale è diminuito considerevolmente, almeno così dicono i commercianti.

Ma c'è di più!

All'interno del centro commerciale il comune è proprietario di un locale di 1.800 mq, tutt'ora da ultimare in tutte le sue parti. I visitatori lo possono individuare andando nella piazzetta al primo piano. Si noteranno alcune vetrine che da sempre riportano la scritta che rimanda  a una prossima apertura che non avviene mai. Quei locali appartengono alla città di Topolinia dal 2002 e il comune avrebbe dovuto farci attività di carattere ricreativo e sociale rivolto alla città e ai frequentatori del centro. Prima erano parte della vertenza che contrapponeva i proprietari del centro comerciale e il comune di Topolinia, ma da allora sono disponibili.
Sono passati 8 anni e la situazione è la stessa di allora. Per dare un'idea del danno economico di una simile incuria - qualora il comune non avessa voluto provvedere direttamente, ma affidarsi a un privato -, basti pensare che nella zona i locali al grezzo, come quello, vengono affittati 6/7 € al metro quadro al mese, vale a dire 70/90 € l'anno. Il conto è presto fatto: da 126.000 € a 162.000 € l'anno per ciascuno degli 8 anni che sono passati. La stima e molto al ribasso perché i valori sono quelli di edifici industriali in zone di scarso passaggio. In ogni caso è ragionevole quantificare il danno presunto per la casse del comune in oltre un milione di euro! Non è da metterci la mano sul fuoco, ma la stima è davvero prudenziale.

Quante cose, intorno al centro commerciale di Topolinia! E che bravura da parte degli amministratori della ridente cittadina! Ah, dimenticavo: chi volesse sapere come e perché di quei 1.800 mq al Comune, può leggersi il libro di Salvo Anzaldi, chi si interrogasse sui guasti che la brutta politica può fare... è accontentato!

Pippo

giovedì 6 maggio 2010

TOPOLINIA: IL COMUNE NEL PARCO.



A Topolinia le sorprese non finiscono mai: adesso il topo-capo annuncia con grande clamore mediatico che vuole vendere il Municipio e farne uno nuovo. Costa 8 milioni di euro, ma si troveranno, una parte dei soldi si ricaverà dalle operazioni immobiliari collegate.
I Topolini che frequentano le scuole rabbrividiscono perché pensano a tutte le manutenzioni non fatte, alle opere per risparmiare energia che sarebbe necessario fare da tempo. Quelli più pudichi evitano di smadonnare perché si sentono responsabili anche loro delle azioni del topo-capo dato che l'hanno votato, quelli più spudorati borbottano senza poi concludere nulla, aspettando che altri si diano da fare per contrastare quella che ritengono una follia.
Che il malcontento sia forte lo si vede dal posizionamento del camerlengo del topo-capo, quello che lo porta normalmente in giro, che da un po' di tempo cerca di non farsi vedere troppo insieme a lui. Persino i maligni - che l'hanno soprannominato "el pibe de oro" forse per evocare l'unico lavoro vero che abbia mai fatto - si sono accorti di questa presa di distanza, probabilmente dettata dall'avvicinarsi del momento in cui i topolini saranno chiamati a nuove elezioni amministrative.

Ora, anche i topolini sanno che il Municipio lascia a desiderare, che consuma troppa energia, che richiede interventi costosi che non risolverebbero del tutto i problemi; anche loro accetterebbero di buon grado una soluzione radicale che permettesse di risparmiare e di concentrare i servizi, migliorando l'accesso dei cittadini. I topolini hanno visto che un Comune vicino, per esempio, ha comprato una vecchia fabbrica e l'ha completamente rimessa in sesto per trasformarla in Municipio e servizi annessi. Poi hanno visto un altro comune vicino recuperare edifici storici destinati ad altro per farne uffici comunali... insomma non mancano esempi al topo-capo e ai suoi collaboratori.
Ma niente da fare: loro il Comune lo vogliono nel parco!
Naturalmente su commuovono ogni volta che si parla di consumo del territorio e votano ogni petizione di principio... che però vale sempre e solo per i topolini degli altri comuni. Si spingono fino a dire che però l'edificio sarà a impatto zero e scuotono il capino per dare sostanza e serietà alla panzana.
Una leggenda di Topolinia, che i topolini ripetono in piazza ad ogni piè sospinto, vuole che un noto costruttore abbia dichiarato "Per i prossimi dieci anni lavorerò stabilmente qui" e in tanti continuano a chiedersi come faccia ad esserne così sicuro. Vuoi vedere che...?

Pippo

mercoledì 28 aprile 2010

A TOPOLINIA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA...


... succede che il Comune decide di cambiare  la raccolta dei rifiuti. Basta con quegli antiestetici cassonetti dell'indifferenziata, quelle campane per il vetro e la plastica, quei contenitori per la carta e i vestiti. Adesso si fa sul serio: comincia il porta a porta. Ogni condominio viene dotato di minicassonetti per la raccolta differenziata, corredati dall'obbligo di dedicare un apposito spazio nell'area condominiale per custodirli al meglio. Nei giorni di raccolta, qualcuno provvederà a trasportarli sulla strada per lo stretto tempo necessario al loro svuotamento, sennò multa!
Solo che i minicassonetti vanno bene per i quartieri di villette o di residenze con pochi alloggi, non certo per condomini che coprono un intero isolato e che ospitano centinaia di appartamenti. Sfilze di minicassonetti, poco spazio dove collocarli, prime proteste perché i gendarmi cominciano a rifilare multe a chi lascia i contenitori sul marciapiede invece che metterseli nel cortile del palazzo. Lo dice il regolamento di Topolinia, mica si può scherzare!
I topolini mugugnano, ma sanno che è in gioco la salvezza del pianeta.

Dunque inghiottono la pillola in cambio di generiche promesse di interessamento da parte dei loro rappresentanti eletti a governarli. Quest'ultimi in qualche caso si spingono perfino a promettere un imminente nuovo mirabolante sistema per risolvere il problema alla radice: si chiama "isola ecologica" e consiste in un insieme di contenitori più grandi posti a isola in zone pubbliche facilmente raggiungibili. Si avvicinano le elezioni e di isole se ne promettono in grande quantità, insomma si disegna un vero e proprio arcipelago di isole ecologiche da realizzarsi a breve (quattro anni fa).
Nel frattempo però i cittadini debbono rispettare le regole e il regolamento: poco importa se spendono per lavori di adeguamento dei cortili condominiali, per pagare qualcuno che movimenta i contenitori: tutti debbono essere felici di concorrere allo sfrorzo collettivo per salvare la Terra.
Topolinia è un modello di virtù, tutti felici, risparmiosi, virtuosi e tanto altro ancora. Solo che...

Solo che i gendarmi continuano a sorvegliare dell'applicazione del regolamento ed elevano qualche timida contravvenzione ai trasgressori. I più pagano e di buon grado si mettono a posto, i bidoni trovano riparo nei cortili, si aprono nuovi cancelli per la movimentazione... insomma ci si adegua. Ma non tutti lo fanno.
A Topolinia ci sono condomini di serie A e altri di serie B, i primi hanno accesso ai piani nobili del palazzo comunale, gli altri no.
Così in un condominio di serie A succede che i gendarmi stilino ben 14 verbali per i cassonetti lasciati sul marciapiede (pubblico) antistante il palazzo, che i rappresentanti vadano in Comune e che ottengano l'annullamento dei provvedimenti con una motivazione talmente ridicola che chi Vi racconta la storia si vergogna a trascriverla. Mancano pochi mesi alle elezioni e il capo non vuole grane, così temporeggia e annulla.
Nel frattempo il condominio esegue lavori che rendono inapplicabile il regolamento (vale a dire che eseguono opere che impediscono che i cassonetti della spazzatura vengano ricoverati all'interno del perimetro condominiale), così, quando i gendarmi tornano alla carica, non possono che prendere atto che i cambiamenti hanno messo i condominio al riparo dalle sanzioni previste per tutti gli altri topolini della città.
E così a Topolinia regna l'ordine: i fessi hanno speso soldi per portare i cassonetti nei cortili, magari sotto le loro finestre, e pagare qualcuno che li movimenti al momento del ritiro.
I furbi li tengono sul marciapiede pubblico, forse felici di sentirsi più astuti degli altri.
Alla faccia dei topolini per bene. Ci vorrebbe Topolinik, ma forse lo prenderebbero a calci, salvo poi lamentarsi di come vanno le cose a Topolinia.

Mariano