Topolinia è dovunque, i topolini anche. Lo stesso per i topoloni che stanno al governo e per i loro elettori fessacchiotti che continuano a votarli. Questo blog racconta le loro gesta.

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giovedì 13 gennaio 2011

TOPOLINIA: UNA STORIA DI NATALE...


Gli eroi del panettone

In questi tristi giorni di referendum, ricatti e bisticci, quando sovente ci si meraviglia perché nessuno sembra alzare la testa per ribellarsi a questo schifo... ebbene, in questi giorni, una storia piccola, ma significativa, ci fa capire che non tutto è perduto. Solo che è successa a Topolinia. 
Da tempo i dipendenti del comune di Topolinia sono in agitazione. Ce l'hanno con il topocapo per le esternalizzazioni, per la progressiva dequalificazione del lavoro e per tante altre questioni ancora. Non a caso Faccia da Bambi li aveva definiti come già abbiamo raccontato (leggi qui), forse a testimoniare una condizione di nervosismo e di sottovalutazione sistematica del lavoro e delle capacità dei dipendenti municipali.
Accade che il topocapo - essendo oramai prossime le festività natalizie - decida di invitare tutti i lavoratori del municipio nella sala delle feste del comune di Topolinia per lo scambio degli auguri e la distribuzione del panettone, gentilmente offerto da una grosso benefattore locale con propiezioni internazionali, almeno così si dice. Tutto normale se non fosse che...
... che parecchi dipendenti se ne restano in uffico a lavorare si guardano bene dall'andare a ricevere il  gradito omaggio dalle sue proprie mani del topocapo. Pare che non si sia trattato di qualche estremista esagitato, ma di parecchie belle persone, così tanti che il topocapo si è arrabbiato. Si dice che abbia commentato con un: "Non mi dimenticherò di quelli che non sono venuti" non esattamente col tono di chi si fa carico della manifestazione di disagio per risolverla al meglio. Sembrava piuttosto la minaccia di un minitopo in delirio di impotente onnipotenza.
Onore ai coraggiosi che hanno osato starsene in ufficio per segnalare il disagio e il giudizio sull'operato dei topoloni in materia di politiche del personale. Non è una gran cosa e non è paragonabile alle ben più cruente e rischiose lotte che sono oggi in corso, ma è anche questa una boccata di aria buona in un clima davvero tossico.

Pippo

sabato 8 gennaio 2011

TOPOLINIA: INSTANCABILI OPERAZIONI D'INVERNO


I topoloni trafficano e i loro supporter festeggiano, ignari del pacco dono in arrivo.

Di solito Pippo scrive le sue poche righe sulle vicende di Topolinia una volta la settimana. Qualche volta la salta perfino, ma il minitopo e la sua corte non gli lasciano un attimo di pace, proprio durante le vacanze, quando tutti dovrebbero essere più buoni e calmi.  In questi giorni, a Topolinia, Tony the Death (messo a occuparsi di tubi sotterranei senza arte ne parte e perciò grande produttore di danni e disastri) ha tolto il disturbo alla collettività, innescando una serie di eventi davvero esilaranti. Ma andiamo per ordine e diamo la parola a Pippo.

Gesù Bambino non aveva fatto in tempo a nascere che già un evento ne metteva in ombra l'importanza: Tony the Death - messo anni fa dal minitopo alla presidenza di una importante azienda pubblica di Topolinia e, nei fatti, suo liquidatore alle peggiori condizioni possibili per la collettività - ha rassegnato le dimissioni nelle zampette del minitopo. Dopo aver ucciso tutto il possibile di un progetto importante per Topolinia, la sua missione era finita ed ecco l'epilogo.
Com'è costume nelle alte sfere di Topolinia, il minitopo e il suo servo Faccia da Bambi si sono ben guardati dal comunicare la notizia. Trattano anche questo come "cosa loro", ridendosela della dabbenaggine dei loro sostenitori che ancora sperano nelle briciole e che perciò se ne stanno con la bocca aperta e la bava alla bocca aspettando che il boccone caschi dalla loro parte, magari anche solo per sbaglio.

Per quanto riguarda la società pubblica oramai il danno è fatto, un giorno qualcuno di preoccuperà di quantificarlo e di far conoscere ai topolini disattenti quanto è costato loro lo scherzo. Adesso però c'è una nuova poltrona da assegnare, con relativa prebenda e status.
Vuoi vedere che i topolini politici riottosi tornano a farsi tutti disciplinati nella speranza che tocchi a loro? Sarà ancora bravo a abile il minitopocapo a far credere a ciascuno di loro che sarà il loro turno se solo stanno bravi e si votano tutto ciò che arriva alla loro attenzione?
Per adesso, mentre nel palazzo si studiano le carte e si consigliano i topoloni, gli strateghi politici di Topolinia festeggiano ignari del pacchetto che si viene preparando per loro.

Pippo

venerdì 7 gennaio 2011

TOPOLINIA: E' PASSATA L'EPIFANIA...


... e tutte le feste le ha portate via?

Il giorno che segue l'Epifania è davvero triste per i topolini, combattuti fra i saldi anticipati, il referendum della paura, l'ansia delle prossima festa patronale, il posto di lavoro, la salute che vacilla e la continua minaccia di elezioni anticipate. Non c'è proprio nulla che riesca a smorzare questo clima di incertezza e di tristezza da fine delle vacanze: i topolini normali hanno da tempo smesso di fare festa, quelli che avevano motivo per farla hanno esaurito le cartucce, quelli che non sanno dove sbattere la testa la festa non l'hanno nemmeno vista e si domandano che cosa ne sarà di loro le prossima settimana.
Ma a Topolinia non sono tutti così tristi. Per qualcuno a Topolinia la festa continua, anzi è appena cominciata
Fanno festa i nuovi gestori del servizio di scuolabus, gratificati di lauti compensi (oltre 17 mila euro nei mesi di settembre e ottobre e solo per il trasporto degli allievi diversamente abili!), forse non faranno festa gli autisti comunali riciclati per esternalizzare il servizio. Non fanno festa le scuole che usavano gli scuolabus per portare le classi in gita e adesso si pagano tutto.

Fanno festa i costruttori e gli aspiranti urbanisti, per il continuo movimento di varianti al Piano Regolatore. Non si capisce chi comprerà tutti gli appartamenti (già si colgono i segni della crisi con qualche invenduto di troppo...), ma intanto di acquisisce il diritto di edificare. Poi si vedrà, mentre prosegue la politica del dichiarare una cosa e farne un'altra.
Fanno festa i creduloni che - reduci da una conferenza organizzata dall'assessorato alla Topolinità sulla decrescita felice - adesso sono convinti che non si consumerà più suolo e fioriranno le margherite nelle rotonde. Se non fosse per il danno che si crea a tutti gli altri topolini, si potrebbe pensare che gli sta proprio bene.
Fanno festa i furbacchioni, perfino Steve Omnibus ha buone ragioni per fare festa. Minnie è ancora triste, abita nei paraggi di un giardino costato il doppio del suo valore e con una pista da pattinaggio che versa già in condizioni deplorevoli. Sono ingrati questi abitanti di Topolinia, non pattinano a sufficienza e qualcuno è anche un vandalo.
Festeggia poco Faccia da Bambi, ha paura che gli tocchi cercarsi un lavoro... si intende di quelli veri. Lo trovi dappertutto, ma non decolla, forse il topocapo gli rema contro. Per quanto non è certo il topocapo e fare la differenza, è che proprio Faccia da Bambi non va. Forse se ne rende conto, sta lì da 10 anni e qualcosa l'avrà pur imparata. Ecco perché non festeggia, ma può sempre rifarsi.
Festeggiano i topolini del centro, visto che il nuovo oratorio cambia sede, con mille scuse del topocapo e progetto di riqualificazione di risarcimento. Festeggiano anche quelli del borgo: hanno il loro supermercato con tante belle forme di groviera.
Si preparano a festeggiare tutti quelli che - non ancora stufi delle promesse e delle raccomandazioni clientelari - sperano che ce ne sia anche per loro. A Topolinia li hanno allevati per bene, li ingrassano di parole e ogni tanto ne accontentano qualcuno per tenere gli altri a bocca aperta e saliva cadente in attesa che arrivi qualche boccone per loro. Se così facendo si va a picco poco importa, saranno cazzi degli altri.
A Topolinia in tanti piangono, ma qualcuno ha smesso.
Invece che invidiare, si indigna.

Pippo

domenica 26 dicembre 2010

NATALE A TOPOLINIA


I topolini fanno festa, arriva la banda bassotti!

E' Natale anche a Topolinia e si sente: c'è un clima nuovo, tutti si vogliono più bene. Perfino il topolone che qualche mese fa affermava "I dipendenti del Comune sono pezzi di merda. Gliela farò pagare" adesso li guarda tutti con amore e tenerezza. E' Natale suvvia! Dobbiamo essere tutti più buoni, specialmente perché le elezioni si avvicinano e - viste le performances non proprio eccelse del passato - anche lui si pone il problema di dove recuperare i voti che gli servono per diventare il capo dei topolini.
In questo clima di santità nell'aria ha fatto la sua comparsa anche la banda Bassotti (nomen omen!). L'ha fatto a bordo di un camion rubato in giro. Talmente furbi da cercare di farlo passare per una strada che era più stretta del mezzo che ci volevano infilare. Risultato: camion incastrato e i ladri di corsa a piedi al mercato, inseguiti dalle forze dell'ordine che, però, nulla hanno potuto, vista la folla fitta come in una scatola di sardine. Circola già la diceria che a Topolinia anche i ladri siano un po' limitati, qualcuno sostiene che non è vero, si tratta di mancanza di lungimiranza, non sanno guardare avanti e prevedere le conseguenze delle azioni che compiono. In questo sono in buona compagnia.

Tra una festa popolare, un party, un'inaugurazione di qualcosa già inaugurato cento volte (alla maniera di Paperopoli, ridente cittadina confinante con Topolinia) scorrono le giornate che precedono il Natale: pacche sulle spalle e fare allusivo, il minitopo che distribuisce gli ultimi avvertimenti ai più indisciplinati fra i suoi supporters, i suoi topolini e topoline che si guardano intorno col timore che la pacchia possa finire se solo non sposano il cavallo giusto, i clienti preoccupati per le stesse ragioni. Insomma, neanche a Natale si sta tranquilli a Topolinia, c'è il rischio che ti sfilino la sedia da sotto il culo senza che nemmeno tu te ne sia accorto, ma si vogliono tutti bene.

C'è chi chiede a Gesù bambino quel posto di lavoro che metterebbe tranquilli tutti, c'è chi spera in una consulenza, un incarico o anche un posticino di sottogoverno; c'è chi mendica una variante urbanistica, chi un contributo per la sua associazione, chi semplicemente amerebbe essere nei panni della consulente che ha messo le luci natalizie nel centro su incarico (ben retribuito) della città.

Per le strade è aumentata la spazzatura (a Napoli ce n'è di più, rispondono ineffabili i topoloni), anche la cura degli spazi pubblici lascia a desiderare, le gru svettano nel cielo della città, si costruisce dappertutto e ogni cosa edificabile viene edificata affinché nulla resti ai successori. 

Ma tutti sono felici a Topolinia e, mentre innalzano inni al Bambin Gesù, considerano che tutte queste cose le sapevano già.  Però non gliene importa granché perché  sperano che che ne sia un poco anche per loro, a Topolinia.

Tanti auguri.

Pippo

venerdì 17 dicembre 2010

TOPOLINIA: MA COME LI FANNO I CONTI?


I topi ballano sulla tolda della nave che affonda

Strani topolini, quelli che governano la ridente città di Topolinia! Non contenti di distribuire incarichi professionali e terreni per edilizia pubblica senza gara, adesso si occupano anche di organizzare operazioni molto costose per i topolini. 
Ma i topolini sono occupati a cercare di sopravvivere alla crisi e non riescono ad occuparsene; se poi qualcuno di loro lo fa, allora scattano gli avvertimenti mafioseggianti, le ripicche, le vendette e le intimidazioni. Oppure il topolino può adeguarsi, diventare cliente e mettersi sotto la protezione del boss di turno; in parecchi lo fanno e solo alcuni di loro provano un leggero fastidio alla lingua dovuto al troppo leccare, del sapore parleremo un'altra volta.
Primeggia in queste pratiche Faccia da Bambi, oramai il più vecchio fra i capi di Topolinia. Non solo partecipa alla follia collettiva del comune nel Parco, ma ha anche smantellato alcuni servizi interni al comune in nome dell'economicità e del risparmio: poco importa se i topolini pagano di più per gli stessi servizi, i piccolini delle scuole non vanno più in gita e il trasporto in piscina costa più caro.
Fra un convegno e un bel discorso, fra una sparata sulla legalità e un aperitivo con trasparenza, non si fa mancare proprio nulla, neanche una bella chiacchierata sul tema del conflitto di interessi con il suo collega Steve Omnibus. Davvero non gli manca proprio nulla...
...tranne che un lavoro, quello che scarseggia per tanti giovani e che in tanti fanno fatica a trovare. Faccia da Bambi il suo lavoro ce l'ha: la politica, come un vecchio e navigato marpione, e non se la sfanga neanche male, considerata l'esperienza maturata in tanti anni di stipendio da assessore e la grande professionalità.
In fondo Topolinia è un po' come tutti gli altri posti: mediocrità a piene mani, promesse vane che fanno piacere ai creduloni, qualche favorino qua e là, nomi roboanti per indicare cavolate stratosferiche buone a far lavorare gli amici.
E tanti pavidi topolini che non parlano per paura di perdere il posto, che si sottomettono a pratiche così umilianti da destare vergogna già solo a nominarle... ma così pavidi che sono diventati patetici nel loro stare aggrappati alla nave che affonda elargendo ampi sorrisi a tutti come a dire:
"Siete voi che non capite un cazzo! Non  la nave che affonda, è il livello dell'acqua che sale... non date retta agli allarmismi dei soliti estremisti. Va tutto bene, benissimo, anzi!"
Anche la musica comincia a stufare.

Pippo


sabato 27 novembre 2010

TOPOLINIA FEVER


Molta agitazione fra i topolini che contano

C'è del nervosismo a Topolinia e non se ne comprendono bene la ragioni. Qualcuno sostiene che ci sia una anticipazione delle fibrillazioni elettorali perché gli aspiranti sono più di uno e tutti di qualità così elevata da generare il panico nella popolazione che deve scegliere. Si parla di primarie e Faccia da Bambi non è contento perché teme di perderle, anche perché il capo di Topolinia ancora in carica sembra non sostenerlo più con la stessa intensità del passato. Nell'ombra altri candidati stanno tramando per fargli le scarpe e la faccenda non è ancora neppure cominciata...
A Topolinia, come in molti altri posti, la politica si è oramai ridotta a questo. 
Gigi Lo Smilzo, che di questa cose se ne intende, sta alla larga dalla manovre delle correnti. Si occupa di finire di ricoprire di cemento la città: alcuni angoli erano infatti rimasti miracolosamente "liberi" da case e questo nonostante la pratica della variante continua, tanto cara al topo-capo, forse anche per via dei suoi trascorsi ultrasinistri. 
E' il suo modo di partecipare al dibattito politico, finalmente con i fatti e non solo con le parole.
Dato che parecchie delle varianti di Gigi Lo Smilzo sono in odore di santità (si fanno perché Dio lo vuole, perbacco!) finiranno per prendere il nome dal santo che le sponsorizza: Variante san Francesco per eliminare uccelli e piante, Variante Santa Barbara per via dei minatori e dei pompieri e così via. Così acquista anche dei credits per il futuro remoto, quando dovrà anche lui rendere conto delle sue azioni, e fa felice il suo capo che di baciapilismo se ne intende così tanto da essersi già assicurato un futuro nel ramo.
Naturalmente tutti sono contro il consumo di territorio e sono così politicamente corretti che vanno a chilometri zero, sono biologici, rispettano gli animali la natura e mettono su la solita boccuccia a culo di gallina quando parlano di questi nobili temi. Non sono mica come berlusconi loro... sono di un'altra pasta: altri costumi, altre pratiche, altro modo di trattare i topolini loro concittadini.
Qualche topolino imbecille scrive lettere anonime di cui il topo-capo si lamenta sui giornali, mandando messaggi paramafiosi a chi ancora cerca di informare i topolini di cosa succede veramente nella loro città. Insomma tanto nervosismo, gru e ruspe all'opera e topolini che cominciano a incazzarsi a Topolinia.

Pippo

sabato 6 novembre 2010

TOPOLINIA CHIAMA ROMANIA


Non si butta via niente: utili sinergie fra pubblico e privato

La notizia fa in fretta il giro della città: Topolinia ha una nuova cittadina amica. Non è ancora proprio gemellata, ma si sta lavorando a questo, per adesso i topolini e i romanici (si chiamo così i nuovi amichetti) hanno cominciato a volersi bene, insomma hanno fatto amicizia. D'altra parte risale alla notte dei tempi la vocazione internazionalista di Topolinia, mica se la sono inventata oggi. Cominciò con Squirrel, ridente cittadina dell'hinterland di Oisonopole. Continuò con Nebiolò e poi ancora con con il resto del mondo.

Interessanti le motivazioni dei topolini, si trattava di stimolare l'amicizia fra popoli, tutti diversi fra loro, ma pur sempre animali di questo mondo pronti a scannarsi: meglio farli conoscere gli uni gli altri..
Stavolta la scelta è caduta su una ridente cittadina della Moldavia rumena, si chiama Roman ed è nota per aver dato i natali a Celibidache, direttore d'orchestra di fama mondiale. Un topolino di medio interesse e con poche velleità personali potrebbe chiedersi: ma perché proprio quella città e non un'altra?
A Topolinia, se un topolino medio si ponesse pubblicamente questa domande verrebbe immediatamente ammonito dal nanotopo (si parla di caratura politica, non di statura fisica, sveglia!), chinerebbe la testa dando prova del consueto coraggio e poi balbetterebbe frasi di scusa e buoni propositi per il futuro, certamente quello di non fare più simili domande. Interverrebbe Faccia da Bambi nell'inedita veste di competitor in fatto di statura politica con qualche sua frase garbata e una rapida distribuzione di prebende pubbliche ai clienti in vista di una campagna elettorale che si preannuncia dura. Insomma ne verrebbe fuori un casino.
La spiegazione è più semplice: uno dei topolini a capo della città di Topolinia pare che nella ridente cittadina della Moldavia rumena abbia un'azienda di proprietà: si chiama perciò "unire l'utile al dilettevole".
Felicità a piene mani a Topolinia: i piccoli e generosi topolini hanno dei nuovi amici, forestieri ma europei. Nuove comunità da visitare, nuove prospettive di cooperazione economica, culturale e chissà cos'altro ancora sapranno riservarci i topolini nostrani.
Chissà se i cittadini di Roman sanno in che casino si sono andati a cacciare.

Pippo