Topolinia è dovunque, i topolini anche. Lo stesso per i topoloni che stanno al governo e per i loro elettori fessacchiotti che continuano a votarli. Questo blog racconta le loro gesta.

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domenica 20 febbraio 2011

TOPOLINIA: DEMOLITION RATS


La cascina (borghese) si abbatte, non si cambia!

La più bella della settimana a Topolinia la produce Gigi lo Smilzo, topolone di complemento al servizio permanente del topocapo e sempre pronto a soddisfare i suoi capricci.
Dovete sapere, cari affezionati lettori, che Gigi ha rilasciato una potente intervista a un giornale locale nella quale annuncia che sarà demolita una antica cascina, perché è oramai un rudere e si deve fare posto a un nuovo moderno centro commerciale.
La notizia potrebbe fare dispiacere solo a quei topolini che amano città segnate dal loro passato e con qualche richiamo alle loro radici, ma non a quelli che amano il modello shopping center per cui tutti i paesi e le città debbono essere uguali, con i carrelli al solito posto e anche i prodotti sugli scaffali. Questi ultimi possono stare tranquilli, il topo Gigi lavora per loro.

Siccome lavora anche per il topocapo, interpreta a suo modo uno slogan che certamente ne avrà segnato la gioventù, quello per cui "lo stato borghese si abbatte e non si cambia". Dopo "variante continua" adesso abbiamo una sua personalissima e originale interpretazione dello slogan sessantottesco caro al suo capo: lo applica all'incolpevole cascina, ricettacolo di topastri  e altri brutti soggetti, abbandonata a se stessa e, dunque, necessitante di una radicale demolizione. Solo che loro stanno al governo di Topolinia da quasi nove anni e non hanno mai fatto nulla perché la cascina venisse recuperata, com'è accaduto ad altri importanti edifici di Topolinia che hanno una storia.

Ma c'è di più: mentre spiega che la cascina verrà abbattuta per far posto a un centro commerciale, forse si accorge della gaffe e allora tira in ballo la TAV e la Provincia e altre storie del genere. Dimenticandosi di quello che ha appena detto, sembra voler dare a intendere che l'abbattimento non avviene per far posto ad altro edificio, ma a infrastrutture di pubblica utilità. Diamine!
Vorrete mica che gente così responsabile e precisa non venga assecondata nelle sue velleità? I topoloni voteranno tutto anche questa volta, tanto fra qualche tempo, chiamati a rispondere di queste scelte, faranno, come già in passato, la faccia triste e diranno "Ma noi non lo sapevamo!", lavandosi la coscienza.

Il colpo di teatro, il topo Gigi lo riserva alla fine dell'intervista: minchia! è ecologista! Infatti annuncia che i mattoni e le macerie della demolizione verranno riutilizzati.
A Topolinia non si butta via niente - cari lettori che assistete senza reagire allo scempio prima delle cose e poi delle intelligenze dei topolini e delle topoline di questa ridente cittadina che un tempo un ministro della repubblica di oggi definì "oscuro paesone della cintura" - si recupera tutto, perfino i mattoni di una cascina del settecento demolita per far posto a uno scatolone di cemento armato.

Forza Gigi, vai avanti così, novello demolition rat.

Pippo

martedì 15 febbraio 2011

TOPOLINIA: MISERIE CITTADINE


Un incarico? Ci pensa la Mangiatoia s.r.l.

Ad avere tempo questa mia rubrica dovrebbe diventare quotidiana, anzi potrebbe essere aggiornata più volte al dì, dato che i topoloni una ne pensano e cento ne fanno. Ma io ho altro da fare, compreso portare qualche volta a spasso la mia amata Clarabella. Prima, però, vi racconto questa.
A Topolinia quelli che comandano sono amanti della legalità, sono rispettosi delle regole e a posto con l'etica, la trasparenza, la moralità, sono attenti a non mischiare le cose pubbliche con quelle private, a seguire le procedure che rendono tutti uguali davanti alla pubblica amministrazione. I topolini che ci abitano sono orgogliosi di tutto questo e sono particolarmente felici quando i loro topoloni vanno per convegni a magnificare queste virtù.
Accade che a Topolinia, naturalmente per fare prima e meglio, alcuni lavori che dovrebbe fare i topini che lavorano per la città vengano affidati ad una società pubblica, la Mangiatoia s.r.l., insieme al denaro occorrente.

Così la Mangiatoia s.r.l. può distribuire gli incarichi in modo mirato, senza neppure dover rendere conto della scelta di questo o quel professionista. Chissà chi decide... I topolini della Mangiatoria si stanno preparando al grande salto perché di soldi ne stanno per arrivare davvero molti e in parecchi hanno già l'acquolina in bocca.

Non sappiamo se i topolini della Mangiatoia s.r.l. facciano bandi pubblici, se seguano le regole del buon senso che vorrebbero che si chiedessero preventivi a tanti per scegliere (magari a rotazione) i professionisti a cui affidare gli appalti. Sappiamo che, sul cartello che indica il responsabile dei lavori di ristrutturazione di un edificio di proprietà pubblica a loro affidato, è indicato il nome di un ex topolone grugliaschese, recentemente giubilato e, forse, altrettanto prontamente ricompensato.

Per fortuna è un valente professionista, ma dove sono finiti i proclami, cosa devono ancora aspettarsi i topolini sempre meno sorridenti di questo splendido angolo di mondo?

Pippo

sabato 12 febbraio 2011

TOPOLINIA: VOGLIA DI QUALCOSA DI BUONO


Fermento in città, i topolini hanno voglia di libertà

Abbiamo già detto del modo in cui i grandi capi di Topolinia gestiscono le relazioni sociali, politiche ed umane nella città dove comandano. Se qualcuno osa criticare, mettersi di traverso, avanzare dubbi e proporre contromisure o soluzioni alternative... ecco che scatta l'ostracismo mafioseggiante, più da topo di fogna che da topolino campagnolo quali sono invece gli abitanti di Topolinia. 
Come funziona? Tutti coloro che hanno un qualche interesse in comune con i capi vengono richiamati, uno per uno, interrogati e minacciati di estromissione se solo osano non prendere le distanze dai criticoni.
Neanche a Topolinia il coraggio abbonda e molti si sottomettono, nella vana speranza che domani ce ne possa essere anche per loro.
E così, perfino nel palazzo del governo di Topolinia si comincia a non sopportare più troppo la vajassa e i suoi cortigiani, circondati di una stima di poco superiore a quella del capo del governo e delle sue olgettine girls, capaci di trattare i lavoratori come neanche brunetta nelle sue giornate di esaltazione. 

Si sa delle nuove prodezze di Faccia da Bambi e delle sue trasparenti attività nei confronti delle associazioni che potrebbero costituire la sua base elettorale quando si voterà di nuovo, si sa delle ultime débacles della sorella eccellente, dello smantellamento delle strutture pubbliche  a favore di quelle più docili governate dalla politica topolinesca senza regole. Si sa anche della nuova smania demolitoria e delle varianti benedette che oramai sono pronte per essere accompagnate da indulgenze plenarie.
La storia l'hanno dimenticata in parecchi a Topolinia, certamente l'hanno rimossa quelli che oggi ripercorrono strade già percorse e che si sa già dove hanno portato. Ma anche questo si fa a Topolinia... fino a quando durerà.
Così succede che - in attesa della liberazione, se verrà, e senza neppure ancora sapere chi saranno i liberatori - ferve un'intensa attività di intelligence, fatta di quinte colonne e gole profonde.  Si cominciano a sapere le cose, come si fa ad andare d'accordo con i topoloni che contano, come fanno a tenere buoni tutti  e cosa vanno a raccontare in giro quando qualcuno chiede loro spiegazioni.


Nel mentre vanno avanti le varianti, il territorio si consuma inesorabilmente, fra un convegno sulla legalità e un'assemblea sulla decrescita felice. Perché i topolini sono sensibili alle sollecitazioni sul futuro, che diamine!

Pippo